Irregolarità nei pagamenti federali: Frosinone salvo, nuovo playout tra Salernitana e Sampdoria
La Serie B viene sconvolta a stagione ormai conclusa. Una penalizzazione di 4 punti sta per abbattersi sul Brescia a causa di presunte irregolarità nei pagamenti federali, con conseguenze dirompenti sulla classifica finale del campionato e sui verdetti relativi alle retrocessioni.
LA RIVOLUZIONE IN FONDO ALLA CLASSIFICA
Con la penalizzazione, il Brescia scivolerà al terzultimo posto e verrà condannato alla retrocessione diretta in Serie C, insieme a Cittadella e Cosenza. Questo cataclisma sportivo provocherà un effetto domino che cambierà le sorti di altre tre squadre:
- Il Frosinone guadagnerà una posizione e si salverà direttamente
- La Salernitana diventerà quartultima, accedendo al playout con il vantaggio del miglior piazzamento
- La Sampdoria, miracolosamente ripescata dalla retrocessione diretta, entrerà come quintultima nello spareggio salvezza
Un vero e proprio terremoto sportivo, confermato dalla decisione della Lega B di rinviare e poi annullare la gara di domani tra Salernitana e Frosinone. La partita di playout originariamente prevista non ha più senso di esistere alla luce dei nuovi scenari.
L’IRREGOLARITÀ CONTESTATA
Alla base di questo sconvolgimento c’è una presunta irregolarità commessa dal Brescia in occasione della scadenza di febbraio per il pagamento di stipendi e contributi. La società lombarda avrebbe coperto la parte relativa alle tasse con crediti d’imposta rivelatisi successivamente inesistenti.
Il meccanismo di controllo ha seguito l’iter previsto: la Covisoc ha proceduto alle verifiche con l’Agenzia delle Entrate, ma i tempi della risposta sono stati estremamente lunghi. La lettera della Commissione risaliva al 28 febbraio, mentre la risposta dell’Agenzia è arrivata solo venerdì 16 maggio, certificando l’inesistenza dei crediti dichiarati dal club.
A quel punto gli eventi si sono susseguiti rapidamente: il 17 maggio la Covisoc ha trasmesso gli atti alla Procura FIGC che il giorno successivo ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini. Una tempistica che ha portato questa bomba ad esplodere proprio a campionato concluso, generando caos e polemiche.
LA REAZIONE DEL BRESCIA
La reazione del presidente Massimo Cellino non si è fatta attendere. “Siamo stati truffati”, ha dichiarato al Corriere della Sera, mentre in serata il club ha pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito:
“A seguito delle notizie di stampa emerse in data odierna e dell’avviso di conclusione delle indagini ricevuto dalla F.I.G.C. per presunte irregolarità nei pagamenti, Brescia Calcio S.p.a. comunica che ricorrerà in qualsiasi sede sportiva e, qualora necessario, extra-sportiva, per tutelare la propria posizione ritenendo di aver adempiuto correttamente alle scadenze federali e di aver agito in conformità alle norme statali e sportive”.
COSA SUCCEDERÀ ORA
La prossima tappa di questa intricata vicenda sarà l’udienza di primo grado davanti al Tribunale Federale Nazionale, prevista nei prossimi giorni. La solidità di questa sentenza determinerà i tempi della conclusione della stagione.
Se la condanna sarà ritenuta inattaccabile, non si attenderanno i successivi gradi di giudizio ai quali il Brescia potrà comunque ricorrere: Lega B e FIGC si assumeranno il rischio di programmare immediatamente il nuovo playout tra Sampdoria e Salernitana, con il ritorno che si giocherebbe all’Arechi.
Se invece emergeranno margini significativi per l’appello, le autorità sportive potrebbero decidere di attendere l’esito definitivo prima di procedere agli spareggi.
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Ulteriore preoccupazione per il Brescia arriva dalla possibilità che procedure analoghe siano state utilizzate anche per la scadenza di aprile. In questo caso, se fossero accertate irregolarità, la penalizzazione ricadrebbe sulla prossima stagione, rendendo ancora più complessa la situazione del club lombardo.
Per il calcio italiano si prospetta l’ennesima estate calda sul fronte della giustizia sportiva, in una stagione che sembrava ormai archiviata e che invece rischia di essere riscritta nelle aule dei tribunali prima ancora che sui campi di calcio.