Conoscere e riconoscere l’olio di qualità
Tra i prodotti di eccellenza prodotti in Italia, vi è sicuramente l’olio di oliva. Con oltre 350 cultivar diverse, ce n’è davvero per tutti i gusti. Rimanendo in tema di olio di qualità, infatti, troviamo molti prodotti che presentano delle caratteristiche organolettiche ben precise.
Ma cosa vuol dire olio di qualità? Quali sono i fattori che dovrebbero guidare le nostre scelte nella scelta dell’olio?
L’importanza dell’acidità
Innanzitutto, uno dei fattori determinanti che sta alle spalle della definizione di olio di qualità è l’acidità, che viene espressa in percentuale. In altre parole, grazie a questo valore possiamo stabilire quanto sia la percentuale di acido oleico libero. Minore è la percentuale di acidità, maggiore sarà la qualità dell’olio.
Su questa base possiamo definire:
- Olio extra vergine di oliva: quello che ha un acidità più bassa dello 0,8%, che viene prodotto attraverso procedimenti meccanici a freddo, con l’aiuto di un frantoio o di un mini frantoio. Questa tipologia di prodotto può essere definita come una semplice spremuta di olive, a cui non si aggiungono prodotti chimici atti ad abbassare l’acidità e che non subisce alcun processo di raffinamento.
- Olio di oliva: si tratta comunque di un olio alimentare, destinato al consumatore finale, ma con un’acidità compresa tra lo 0,8 % ed il 2%. A volte, per ottenere questo livello di acidità si miscela una certa quantità di olio extravergine con dell’olio raffinato, che ha subito cioè dei processi chimici per ottenere un’acidità, ma anche un colore ed un sapore più simili a quello extravergine.
Menzioniamo ora quali fattori ci possono aiutare a scegliere un olio di qualità.
Come riconoscere un’olio di qualità
Le informazioni che troviamo in etichetta ci possono già aiutare a capire di che olio si tratta. Quanto più queste sono chiare, menzionando il luogo di produzione, il tipo di olive prodotte e la metodologia di estrazione, tanto più saranno alte le probabilità che si tratti di un prodotto qualitativamente buono. Delle informazioni generiche, che parlano di olive provenienti dalla comunità europea, indicano che probabilmente si tratta di un olio ottenuto attraverso processi di raffinazioni e soggetto a pochi controlli.
Può sembrare banale, ma un prezzo troppo basso rispetto ai costi di produzione è un indicatore importante per stabilire la qualità dell’olio. I produttori non possono rimetterci quando vendono i loro prodotti, e sicuramente non lavorano per beneficenza. Il prezzo varia ogni anno. Informiamoci su quanto dovrebbe costare un olio extravergine di oliva prodotto artigianalmente e non scendiamo troppo a compromessi.
Se stiamo acquistando un olio in bottiglia, preferiamo quelle con vetro scuro, visto che l’olio teme la luce, che favorisce il processo di irrancidimento.
Leggiamo in etichetta il tipo di spremitura cui sono state sottoposte le olive. La spremitura a freddo, che avviene sotto i 28 gradi, è la migliore, in quanto non altera le caratteristiche chimiche ed organolettiche del prodotto finale.
Se possibile, acquistiamo un prodotto artigianale rispetto ad uno industriale.
Alcune caratteristiche di oli artigianali potrebbero essere il fatto che pizzichi in gola e che sia leggermente amaro. Non si tratta di difetti ma di segni di qualità, dovuti all’elevata presenza di polifenoli.