Aprire un centro scommesse in Italia nel 2025 può rappresentare un’interessante opportunità imprenditoriale. Tuttavia, non è un progetto da affrontare all’improvviso: richiede una solida pianificazione, investimenti e, soprattutto, il rispetto di un quadro normativo complesso e in evoluzione.
Cos’è un centro scommesse e perché può funzionare
Un centro scommesse è un locale in cui i clienti, fisicamente presenti, possono puntare legalmente su eventi sportivi (calcio, tennis, ippica, ecc.) oppure su eventi virtuali, giochi a quota fissa e simili. Negli ultimi anni il settore ha mostrato una certa resilienza grazie all’ampio bacino di utenti e all’integrazione crescente tra canale fisico e digitale. Aprire un punto vendita può quindi risultare redditizio, se si seleziona una buona location, si affianca un buon concessionario e si offre un servizio professionale. Detto questo, trattandosi di un’attività fortemente regolamentata e soggetta a controlli rigorosi, occorre muoversi con metodo.
Requisiti e iter burocratico per aprire un centro scommesse
Chi decide di aprire un centro scommesse deve innanzitutto affiliarsi a un concessionario autorizzato da Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). In Italia i singoli punti vendita non operano in modo totalmente autonomo, ma per conto di un concessionario (brand tipo Snai, Goldbet, Eurobet o simili), contattabile attraverso i servizi per aprire centro scommesse. L’imprenditore può scegliere di operare come “agenzia” autonoma oppure come “corner” all’interno di un’attività già esistente (es. bar, internet point). Oltre all’accordo commerciale con il concessionario, è obbligatorio aprire la Partita IVA e iscrivere l’attività al Registro delle Imprese; richiedere l’autorizzazione di pubblica sicurezza (ex art. 88 TULPS) presso la Questura competente; verificare la conformità urbanistica del locale e rispettare le distanze minime da luoghi sensibili (scuole, chiese, ospedali). Le normative comunali variano da realtà a realtà; ottenere la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per il locale, assicurare gli impianti siano a norma, gli arredi e gli strumenti informatici certificati e infine, rispetto della normativa antiriciclaggio, attraverso verifiche sulla clientela, segnalazione delle operazioni sospette e tracciabilità delle giocate.
Costi e scelta del modello di business
L’investimento iniziale può essere rilevante e varia molto in base alla dimensione, alla zona e all’accordo con il concessionario. Per un punto vendita “dedicato” si parla di decine di migliaia di euro: affitto locale, arredo, attrezzature informatiche, licenze, marketing iniziale.
Se si opta per un “corner”, i costi possono essere inferiori poiché si integra in un’attività preesistente.
Alcune stime recenti indicano che per aprire un centro scommesse completo servono circa 25-35 mila euro, mentre per un punto più snello (corner) si parla di 7-8 mila euro.
Un altro aspetto cruciale è la scelta del partner commerciale: ogni concessionario propone condizioni diverse in termini di commissioni, supporto tecnico, promozioni, formazione del personale. È fortemente consigliabile confrontare più offerte e farsi seguire da un consulente esperto.
Prospettive 2025 e strategie vincenti
Per il 2025 il mercato mostra ancora segnali positivi: nel primo trimestre 2025 la spesa effettiva nelle agenzie di scommesse è stata di oltre 300 milioni di euro.
I dati suggeriscono che non basta più soltanto la buona location fisica: il successo dipenderà anche dalla qualità del servizio, dalla fidelizzazione dei clienti, dalla capacità di integrarsi con il canale online e di rispettare costantemente la normativa vigente.
Inoltre, la crescente digitalizzazione del settore impone che il centro sia dotato di strumenti informatici aggiornati, che il personale sia formato, e che l’attività sia gestita in modo trasparente.
Rischi e consigli pratici
È importante sottolineare che ci sono rischi concreti: violare norme comunali (ad esempio la distanza dai luoghi sensibili), le regole antiriciclaggio, oppure non scegliere un buon concessionario può comportare sanzioni severe.
Ecco alcuni consigli utili:
- Verifica prima la zona: domanda potenziale, concorrenza, bacino d’utenza
- Scegli il concessionario con attenzione: condizioni, supporto, reputazione
- Prepara un business plan realistico che consideri i costi fissi (affitto, utenze, personale) e le entrate previste
- Mantieniti aggiornato sulle normative: regolamenti regionali/comunali, ADM, antiriciclaggio
- Considera l’integrazione con strumenti digitali e il marketing di fidelizzazione del cliente
- Prevedi una riserva finanziaria iniziale per gestire i primi mesi, che possono essere più complessi.
In sintesi: aprire un centro scommesse nel 2025 in Italia è un progetto fattibile, ma non banale. Richiede un investimento, una buona progettazione, una forte attenzione alla normativa e alla qualità del servizio. Se ben avviato, può rappresentare una valida opportunità imprenditoriale.