Caschi di sicurezza per l’edilizia: le basi

Gli elmetti di sicurezza per l’edilizia, sono tra i dispositivi più importanti che ci siano: tutti li conoscono, anche chi non ha familiarità con il lavoro in cantiere, e sono così preziosi che di solito vengono indossati all’inizio del lavoro e poi tolti solo quando il lavoro è finito alla fine del turno.

Cosa considerare quando si sceglie un elmetto

La scelta corretta del casco di sicurezza è essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori edili. Un casco di sicurezza ideale deve resistere alla pressione elevata, avere una buona resistenza alla caduta di oggetti, essere facile da indossare e avere un ampio campo visivo. I dispositivi di protezione della testa sono stati progettati in modo da essere facilmente indossabili e confortevoli anche se vengono indossati per lunghi periodi. I caschi da costruzione, che sono anche chiamati caschi rigidi, sono spesso fatti di plastica, ma ci sono anche altri materiali come la fibra di vetro o anche metalli che offrono una maggiore resistenza alle cadute.

I caschi da cantiere possono essere divisi in due categorie principali, a seconda del materiale di cui sono fatti: fibra di vetro e policarbonato. Entrambi i materiali hanno i loro pro e contro: la vetroresina è più leggera ma più sensibile alle variazioni di temperatura e il policarbonato è più robusto ma più pesante.

Un’altra cosa da considerare è che i caschi da costruzione in vetroresina hanno una durata di vita che va dai 5 ai 7 anni e quelli in policarbonato dai 10 ai 12 anni.

Una protezione obbligatoria per i lavoratori edili

I caschi di sicurezza per i lavoratori edili sono stati introdotti per legge nel 1970 e poi rivisti nel 1990 aggiungendo una nuova categoria per la protezione contro la caduta di oggetti. La legge stabilisce chiaramente che tutti i lavoratori di questo settore devono indossare i DPI dal giorno in cui entrano in un cantiere fino al giorno in cui lo lasciano. I caschi di sicurezza devono essere sempre indossati quando si lavora in altezza o su impalcature, quando si eseguono lavori di demolizione o quando si lavora con utensili e attrezzature elettriche.

Conformità alla norma EN397

Il primo passo è controllare se i tuoi elmetti di sicurezza per l’edilizia sono conformi alla norma EN 397: se non lo sono, non sono sicuri per l’uso. Gli elmetti di sicurezza per l’edilizia devono essere contrassegnati con questo numero in modo da sapere che soddisfano le norme europee per i DPI per l’edilizia. La seconda cosa è controllare che i vostri elmetti di sicurezza per l’edilizia siano aggiornati (almeno due anni). Infine, ricorda che ogni lavoratore che ha bisogno di protezione deve avere il proprio elmetto di sicurezza per l’edilizia; non è possibile condividerlo tra colleghi.

Un po’ di storia

Dall’inizio del XX secolo, e anche prima, gli elmetti di sicurezza sono stati utilizzati nei cantieri. Le prime aziende a fornirli furono quelle incaricate di erigere le linee elettriche, mentre fu il Comitato dei Lavori degli Stati Uniti che, nel 1910, emanò una serie di norme che resero obbligatori gli elmetti di sicurezza sia per gli impiegati che per gli operai. Il quadro legislativo è stato in parte modificato nel corso degli anni, ma il cambiamento più importante è avvenuto nel 1992, quando è entrata in vigore la direttiva europea 92/59/CEE. Essa ha stabilito che tutti i lavoratori nei cantieri edili dovevano indossare il casco di sicurezza da quel momento in poi.

In conclusione

In definitiva, i caschi di sicurezza sono il più basilare e comune dei dispositivi di sicurezza che devono essere indossati dai lavoratori. Si tratta di un piccolo investimento, ma che garantirà la salute e il benessere dei lavoratori nella loro vita lavorativa quotidiana.

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